Vocazione, il tuo nome è donna
di Anna Ceravolo
Il teatro del futuro è donna. Proiezione fantasiosa? No. Sono i numeri del Premio Hystrio alla Vocazione per giovani attori che ci fanno sbilanciare verso affermazioni tanto “progressiste”. Questione di quantità, ma, e soprattutto, di qualità: la maggioranza schiacciante delle candidate ha portato con sé un concentrato di preparazione, sensibilità, determinazione, che ha ben guadagnato al gentil sesso sia la borsa intitolata a Gianni Agus, andata a Cinzia Bregonzi, che le segnalazioni per Angela Ravanelli, Alessandra Raichi, Federica Brognetti; mentre il Premio Hystrio sezione femminile è stato vinto da Irene Serini e quello per la sezione maschile da Pietro Tammaro, che, con l’ottima interpretazione dalGuardiano di Pinter, ha riportato in equilibrio lo sbilancio tutto in rosa. Complessivamente oltre 180 i candidati in cinque giorni di audizioni (preselezioni al teatro Libero e selezioni al Litta), che anche quest’anno non si sono lasciati scappare l’occasione per essere esaminati da una giuria i esperti (Ugo Ronfani, presidente, Liselotte Agus, Marco Bernardi, Ferdinando Bruni, Antonio Calenda, Gaetano Callegaro, Claudia Cannella, Corrado d’Elia, Nanni Garell,, Sergio Maifredi, Serena Sinigaglia, Antonio Syxty) con il sogno – più che di portarsi a casa una consistente borsa di studio (tre milioni di vecchie lire suppergiù) – di sperare in una scrittura dai registi in giuria come più volte è accaduto in passato. Perché il Premio Hystrio alla vocazione diventa ormai una storia più che decennale. Per ricordare la prima edizione di questo premio bisogna risalire al 1989, quando Ugo Ronfani diede il via a Montegrotto Terme ad un’iniziativa piùunica che rara che intendeva scoprire e sostenere i talenti esordienti.
La serata al teatro Litta che ha concluso la maratona di audizioni, si è svolta all’insegna della simpatia di Roberto Recchia che ha condotto le premiazioni sciorinando la verve di un presentatore consumato con un debole per il grande schermo. Difatti si è cominciato con un video realizzato da Recchia, una comico-intervista a Cinzia Spanò, premiata l’anno scorso, che confessava che della borsa di studio vinta aveva fatto elementi di arredo. Cinzia Bregonzi, Irene Serino e Pietro Tammaro pensano di investirla, come si augura chi gliel’ha conferita., in formazione attoriale; con le idee già chiare Tammaro, che pensa di frequentare uno stage di Nicola Panelli.Accanto ai giovani sono saliti sul palco i vincitori del Premio Hystrio. Riconoscimenti nei quali si riconosce (e non è un bisticcio) la filosofia della rivista: volontà di riforma, impegno civile, passione per lo spettacolo a 360 gradi. Così, ecco che a Gigi Cristoforetti che da tre anni organizza la Festa internazionale del circo contemporaneo di Brescia, una forma di spettacolo nata negli anni Settanta in francia che punta sui virtuosismi acrobatici e sulla danza escludendo l’utilizzo di animali, è stato attribuito il Premio Hystrio Altre Muse. Gli ignari del nouveau cirque hanno potuto rifarsi con una mostra fotografica allestita nel foyer e schegge in video delle edizioni bresciane. Anticipato dalla visione della puntata de Il fatto che Enzo Biagi gli ha dedicato, il regista Nanni Garella e lo psichiatra Filippo Renda dell’Associazione Arte e Salute di Bologna, hanno ricevuto il Premio Hystrio alla regia per la messinscena dell’incompiuto pirandelliano I giganti della montagna con una compagnia mista di attori professionisti e attori con un disagio psichico, un progetto che i due covavano da anni e che solo roa sono riusciti a realizzare grazie all’appoggio di un funzionario illuminato del Dipartimento di salute mentale della Usl di Bologna Nord e dell’Arena del Sole, coproduttore dello spettacolo in tournèe la prossima stagione. Il Premio Hystrio alla drammaturgia è andato al gruppo Scrittori per la pace, costituitosi lo scorso anno e che in pochi mesi ha riunto un gran numero di autori intorno ai temi della pace, della democrazia e della libertà d’espressione, riabilitando alla drammaturgia una funzione di primo piano all’interno della società. A ritirare il premio Alessandro Trigona Occhipinti e Renata Molinari, Remo Binosi, Gianpaolo Spinato, Renato Gabrielli, la falange milanese presente al Litta. Conteso dai registi più autorevoli, anche Ligabue l’ha voluto nel suo ultimo film, Sergio Romano ha ottenuto il Premio Hystrio all’interpretazione e ha dato un saggio del suo talento attoriale con la lettura del monologo di Renato Gabrielli, Lo scrittore per la pace, Mentre dalle mani di Bianca Maria Longoni, in rappresentanza dell’assessore alla cultura della Provincia di Milano Paola Iannace, Corrado d’Elia ha ricevuto il nuovo Premio Hystrio-Provincia di Milano per il complesso della sua attività artistica e didattica svolta sul territorio con la compagnia Teatri Possibili, che gestisce il teatro Libero e il Centro di formazione per lo spettacolo. Infine, conclusione nel foyer con l’eccellente rinfresco made in Sardegna, con prodotti freschi appositamente offerti dalla ricca Gallura, l’eccellente vermentino della cantina sociale Berchidda Giogantinu, i formaggi della rinomata Fogu Casearia e le mitiche pandas e casadinas della Pasta Fresca di Salvatorica Casula, di Oschiri, il tutto chiuso dai dolci della dispensa di Giusi Floris di Alghero. Che il nostro terribile Ivan ci abbia messo lo zampino è pura illusione